Nel Cassino da Urca, storica sede di IED Rio de Janeiro, sorgerà il Centro Latinoamericano de Inovação em Design. Al termine della ristrutturazione in questo edificio conviveranno così un laboratorio di innovazione, un centro culturale e una scuola specializzata in design.
Centro latinoamericano di innovazione nel design
“Il centro di innovazione completerà il restauro del complesso storico-architettonico del Cassino da Urca (il casinò di Urca) e ci riapproprieremo di un monumento alla sostenibilità e alla creatività, vivo e vibrante, situato in riva al mare" (Fábio Palma, IED Rio).
L’essenza dell’Istituto Europeo di Design è in questo progetto. Fin dalla sua inaugurazione, oltre 50 anni fa, nel 1966, il motto “sapere vuol dire saper fare” è il filo conduttore del lavoro dell’istituto come culla dell’innovazione, che favorisce il continuo scambio tra culture e conoscenze.
In questo contesto, quando nel 2006 il comune di Rio de Janeiro ha sottoscritto una partnership con IED, concedendogli l’utilizzo del complesso architettonico formato da due edifici separati dall’Avenida João Luís Alves, ci siamo assunti tutti i costi delle opere di restauro e riqualificazione di quello antistante la Praia da Urca (la spiaggia di Urca) e nel maggio 2014 abbiamo inaugurato ufficialmente IED Rio.
Quando parliamo della costruzione che ospita IED, non possiamo non pensare alla storia di quella che è stata l’opera architettonica più importante del quartiere carioca di Urca e che per un periodo è stato l’edificio che ha dato maggior visibilità alla cultura brasiliana nel mondo.
Il complesso fu costruito all’inizio degli anni Venti del secolo scorso come albergo per i visitatori della Exposição Internacional do Centenário da Independência (“Esposizione internazionale del centenario dell’indipendenza”), tenutasi nel settembre del 1922 a Rio de Janeiro. L’esposizione fu un evento importantissimo, al quale parteciparono espositori provenienti da 14 Paesi e da tre continenti. Il Brasile fu rappresentato da un totale di circa seimila artisti originari di tutti gli stati del Paese.
Nel 1933, a seguito della legalizzazione del gioco d’azzardo decretata dall’allora presidente Getúlio Vargas, veniva inaugurato, all’interno dell’albergo in riva al mare, il Cassino da Urca. Il locale prevedeva una serie di attività di svago a corredo dei giochi, che rappresentavano l’attrazione principale. Gli anni d’oro del casinò furono quelli compresi tra il 1939 e il 1941, quando vi si esibiva Carmen Miranda, celebre artista divenuta famosa in tutto il mondo come la “pequena notável”. In quegli anni il casinò era considerato da tanti come uno dei locali notturni migliori, e tra i più famosi, al mondo. Chiuse i battenti nel 1946, quando il gioco d’azzardo fu nuovamente proibito.
Negli anni Cinquanta l’edificio del Cassino da Urca fu sede di un’emittente televisiva: il canale 6 di TV Tupi, di proprietà del gruppo editoriale paulista Diários e Emissoras Associados, trasferì infatti i propri studi dal centro di Rio al quartiere di Urca. Nei primi dieci anni di vita, TV Tupi si affermò come leader indiscussa in termini di modernità e contenuti, mantenendo la sua sede nell’edificio fino al luglio 1980, quando venne chiusa per ordine del governo federale, che revocò la concessione.
Dopo aver ripercorso la storia di questo straordinario complesso architettonico, torniamo ai giorni nostri e all’Istituto Europeo di Design. Il professor João Ricardo Moderno, presidente dell’Academia Nacional de Filosofia, che ha peraltro sede nel quartiere di Urca, ci ha riferito, nel corso di una recente conversazione, che IED e l’edificio erano “fatti l’uno per l’altro”. Questa affermazione è in linea con il pensiero di IED e ci rende sempre più consapevoli di avere intrapreso la strada giusta, quella dell’incontro con l’avanguardia artistica e tecnologica, e con il pensiero innovativo che intendiamo veicolare tramite il Centro Latinoamericano de Inovação em Design.
Secondo il direttore Fábio Palma, la sfida oggi consiste nel “completare il restauro e la riqualificazione del Cassino da Urca e avviare il Centro de Inovação em Design e Economia Criativa di IED, un centro di riferimento e di eccellenza globale nel campo del design, un vero e proprio monumento contemporaneo, vivo e vibrante, dedicato al design, alla creatività e alla sostenibilità”.
Il concetto base di questa istituzione è, naturalmente, il paradigma culturale e formativo di IED: sapere + saper fare + saper intraprendere. Queste pratiche trovano fondamento in un insieme di principi, tra cui onestà, rispetto, professionalità e responsabilità.
Nelle opere di restauro e nella gestione dell’edificio verranno applicati metodi di sostenibilità e accessibilità, tra cui il riciclo e il riutilizzo di acqua piovana, la produzione di energia solare ed eolica, la presenza di tetti verdi e il riutilizzo e la riduzione dei rifiuti edilizi. L’impatto ambientale dell’edificio verrà in questo modo ridotto al minimo: una volta ottenuta la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), il centro diventerà il primo sito storico classificato sostenibile in Brasile.
Il centro sarà al tempo stesso laboratorio di innovazione, centro culturale e scuola specializzata in design. Rappresenterà lo spazio ideale per svolgere attività culturali, ricerche e progetti, con laboratori innovativi all’interno di un ambiente collaborativo, e fungerà da hub per l’accelerazione e l’integrazione di progetti e iniziative. Sarà inoltre dotato di un auditorium multifunzionale e di vari spazi per mostre e attività culturali, con una programmazione dinamica e aperta al pubblico.
Il design ha assunto il valore e la funzione di una disciplina sociale. IED ritiene che un centro che valorizzi l’utilizzo strategico del design possa contribuire a incentivare, in Brasile e in altri Paesi dell’America Latina, l’innovazione sociale e urbana, lo spirito imprenditoriale, l’integrazione e miglioramenti nei servizi e nella produzione industriale.
L’essenza di IED è il progetto e, contestualmente, il suo design.
Autrice: Roberta de Freitas