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Formazione e sistema socioculturale, un dialogo costante

  • IEDentity
  • "Urban entrepreneurship ecosystem"
  • Numero 05 - 9 Luglio 2018
Filippo Nardozza
  • Filippo Nardozza

La Scuola di Arti Visive ha da sempre riservato una particolare attenzione etica alla comunicazione per immagini; l’attenzione di chi si trova a esercitare, per molti versi – attraverso l’arte – il ruolo di comunicatore sociale.

 

All’interno della Scuola di Arti Visive di IED si è sempre pensato che il confronto con il territorio che ci circonda sia un dialogo, e ciò è diventato uno degli elementi più importanti del tipo di formazione offerta agli studenti. Per questo, insieme ai vari progetti personali e a quelli condotti con le aziende, è stato concesso ampio spazio a iniziative con istituzioni culturali, il mondo dell’associazionismo, il terzo settore e operatori socio-sanitari. Un dialogo con il tessuto urbano, regionale, macroregionale che è andato costituendo negli anni una sorta di ecosistema virtuoso.

I progetti con il Teatro Grande di Brescia, il Piccolo Teatro di Milano, la fondazione I Teatri di Reggio Emilia, la Società del Quartetto; la nascita dell’incubatore di eventi musicali, di arte e design Elita; la collaborazione duratura con l’A.I.A.C.E. (Associazione Italiana Amici Cinema d’Essai); i progetti per il Noir in Festival di Courmayeur e quelli per i numerosissimi festival dedicati alle arti visive sul territorio lombardo e italiano dimostrano come negli anni la scuola abbia fatto sempre più sistema con le istituzioni culturali del territorio.

Il caso della collaborazione con A.I.A.C.E. è particolarmente eloquente. La sinergia costruita negli anni a partire dal 2007 non si è fermata solo a INVIDEO (Mostra internazionale di video e cinema oltre, punto di riferimento per tutta la produzione audiovisiva legata all’arte elettronica e alle nuove tecnologie), con l’ospitata in IED di grandi protagonisti dell’audiovisivo mondiale in masterclass durante il festival, ma ha dato vita a un rapporto continuativo per la promozione della cultura sul territorio. Ne è espressione la presenza costante della Scuola di Arti Visive in un luogo icona della vita culturale milanese come la Fabbrica del Vapore, con videoinstallazioni e installazioni interattive firmate dagli studenti in occasione del Salone del Mobile nell’ambito di mostre non solo di carattere estetico, ma spesso legate a temi ambientali e alla sostenibilità (in_equilibrio nel 2010, in_sensibile nel 2011, in_itinere nel 2012, urban_seeds nel 2013, in_sostenibile nel 2014, borders nel 2016).

 

Invece il lavoro per lo spettacolo Il Sogno di una cosa – ideato nel 2014 per commemorare i 40 anni della strage di piazza della Loggia a Brescia – ha visto la scuola impegnata nella produzione dei contributi visivi della pièce e nella gestione del live video durante le rappresentazioni. Si è trattato di una grande opportunità di collaborazione all’interno di un immaginario triangolo culturale Brescia-Reggio Emilia-Milano (l’opera era coprodotta infatti da Teatro Grande, dalla fondazione I Teatri e dal Piccolo Teatro), in cui la sensibilità artistica e le capacità tecniche degli studenti hanno potuto mettersi al servizio della memoria e della storia nazionale.

Caso a sé quello del dialogo con i promotori pubblici della salute e del benessere a 360 gradi.
Con l’Azienda per la Tutela della salute della Città Metropolitana di Milano (già Azienda Sanitaria Locale) il rapporto di interscambio dura ininterrottamente dal 2001, permettendo alla Scuola di Arti Visive e ai progetti degli studenti di contribuire a diffondere sul territorio – creativamente – messaggi di prevenzione e sensibilizzazione. Sono state realizzate campagne video (anche con l’utilizzo di grafica digitale 3D) sulla prevenzione all’uso eccessivo di alcol e di sostanze stupefacenti nei luoghi della notte e del divertimento; un’app contro l’uso di droghe; “Bottle Bag”, una campagna sul bere responsabile per i frequentatori di enoteche e luoghi del gusto (che ha visto realizzare anche un prototipo di contenitore per il trasporto della bottiglia di vino non terminata da parte del cliente); materiali informativi per l’educazione al movimento e per la prevenzione degli incidenti domestici.

Specificatamente sul target giovanissimo, di grande impatto la campagna grafica “It’s 4 you”, realizzata dai giovani illustratori di IED Milano per la Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche, sempre in associazione con ATS, al fine di far comprendere l’importanza del vaccino HPV nella prevenzione del contagio da Papilloma Virus. Sullo stesso binario la variegata collaborazione (con progetti di tesi e progetti speciali) tra IED Arti Visive e SVS Donna Aiuta Donna in diverse campagne di comunicazione visiva volte a sensibilizzare sul tema della violenza e degli abusi sulle donne, in cui l’illustrazione ha permesso di esprimere in chiave poeticamente narrativa i circoli viziosi che portano all’escalation di violenza di genere, che è così difficile interrompere.

Un accenno a sé merita il progetto La Valigia dei Ricordi: una videoinstallazione interattiva composta da una valigia e da alcune cartoline fotografiche: un laboratorio trasportabile dedicato ai caregiver di malati di Alzheimer, una valigia parlante fatta di istantanee in bianco e nero che tornano a raccontare le storie dei protagonisti. Un progetto nato da un bisogno espresso da coloro che si occupano di dare assistenza a chi vive condizioni di disabilità ‒ la cooperativa Paloma 2000 ‒, a cui la Scuola di Arti Visive di IED Milano ha dato una risposta creativa, espressa concretamente in laboratori che si sono tenuti presso il centro diurno integrato milanese I Delfini.

E il dialogo sinergico continua: sempre nella cornice di una proficua collaborazione con ATS Milano (che ha da poco ideato e sviluppato SocialMi, network che connette tra loro i giovani che partecipano a programmi di promozione della salute, di prevenzione e di educazione tra pari), IED Arti Visive ha di recente consentito a pochi giovani aspiranti programmatori di sfidarsi in un hackathon per l’ideazione di un’app che supporti il benessere digitale a 360 gradi.

Autori: Rossella Bertolazzi e Filippo Nardozza