Come siamo giunti a creare DesignNet, un punto d’incontro in grado di generare modi diversi di fare design?
Prima di descrivere l’iniziativa in sé, è importante percorrerne la storia. Le attività di DesignNet, infatti, sono andate definendosi attraverso diversi “laboratori” tenuti nel corso dell’ultimo decennio, da Plus/IED a Las Manuelas, di cui abbiamo già parlato in IEDentity n.3, che esaminano l’idea di rete da un punto di vista non soltanto associativo ma anche metodologico, per l’attivazione di processi di co-creazione.
In questo modo, ci si assume il ruolo di agenti attivi di trasformazione sociale, culturale ed economica, orientando le attività formative e culturali verso la collaborazione con istituzioni, università, aziende e comunità, con progetti di tipologia e scala diverse, che permettono di immaginare nuovi modi di lavorare, pensare e creare. Il designer acquisisce così un ruolo di grande importanza per iniziare a progettare il futuro.
La serie di progetti che meglio esemplifica questo spirito è DesignNet, che riunisce programmi volti a generare soluzioni per i contesti di studio, sfruttando le possibilità di partecipazione che il progresso tecnologico ha aperto negli ultimi anni. I tre progetti DesignNet (Madrid, Messico e Perù) permettono di collaudare forme di collaborazione in luoghi diversi del pianeta, istituendo pratiche di ricerca simultanea che vanno oltre i “contenitori” abituali in cui spesso si trasformano molte piattaforme digitali.
Oltre che sulle questioni tecnologiche, è però importante riflettere sul sistema in generale e su quelle pratiche che consentono la creazione e l’aggiornamento di nuove dinamiche. Processi come quello proposto sono utili per recepire questa realtà e indicare nuovi modelli di azione.