Dal 28 luglio al 3 agosto il MIT, il celebre Massachusetts Institute of Technology, è approdato a Rio de Janeiro con il MIT Bootcamp, un programma settimanale per imparare a costruire imprese mirate all’innovazione in grado di risolvere sfide globali.
Il MIT Bootcamp approda sulla spiaggia di Urca
Tra luglio e agosto il MIT Bootcamp è approdato sulla spiaggia di Urca, qui a IED Rio. Subito prima, gli studenti del MIT avevano partecipato al Rio Entrepreneurship & Innovation Trek, un corso intensivo di tre giorni, tenutosi in città e organizzato proprio da IED Rio.
Tre giorni da ricordare, un’esperienza quasi necessaria per quanti vogliono imparare dalla cultura carioca. Il Trek del MIT ha analizzato come la città più iconica del Brasile affronta i propri alti e bassi con grande creatività e resilienza.
Già nella prima giornata del Trek, gli studenti hanno potuto cogliere questo concetto, verificando quanto la spontaneità carioca sia capace di mettere in pratica idee di business negli ambiti più variegati della “Cidade Maravilhosa”. Abbiamo visitato la spiaggia di Ipanema, da sempre cara alla bossa nova, ma anche piazza pubblica aperta a ogni tipo di iniziativa imprenditoriale. Qui abbiamo assistito a una conferenza della Wetworks sull’industria del surf, nella quale si è evidenziato come questa attività rappresenti un’opportunità di creare impresa a livello locale. Abbiamo quindi incontrato Oskar Metsavaht, creatore del marchio brasiliano Osklen, e abbiamo visitato la fabbrica della FARM, piccola realtà imprenditoriale nata alla Fiera di Ipanema e diffusasi in tutto il Paese.
I carioca innovano il concetto di business e conquistano il mondo
La seconda giornata si è rivelata un’esperienza storica. Abbiamo verificato come il processo di sviluppo e urbanizzazione sia stato determinante per l’occupazione del suolo urbano e la conseguente diversità culturale. È stata una giornata all’insegna di lunghe passeggiate nella zona del Porto Maravilha, nuova icona della modernizzazione carioca: abbiamo visitato il Museu do Amanhã (il “Museo del domani”), il Boulevard Olímpico e il Cais do Valongo a fianco dell’architetto e urbanista Washington Fajardo, che ci ha puntualmente illustrato ogni dettaglio della città. Attraverso la storia abbiamo capito come è nata la caroquice, questo modo di essere tipico di Rio, dalla nascita della prima favela, sul Morro da Providência, fino ai giorni nostri.
L’occupazione urbana dice molto su come si è sviluppata la nostra cultura
Nel corso della terza e ultima giornata del Trek, la musica l’ha fatta da padrona. Abbiamo cominciato con il visitare la casa discografica Som Livre, e abbiamo affrontato un’interessantissima discussione su come l’industria fonografica abbia saputo reinventarsi in tempi moderni e digitali. Marcelo Soares, CEO della società, ci ha dato una lezione sul mercato brasiliano della musica e sui suoi esponenti di spicco.
È seguito un case study sul festival musicale Rock in Rio, famoso in tutto il mondo. Si è parlato di marketing, di divulgazione dell’evento e di costruzione di un marchio talmente forte da riuscire a varcare l’oceano facendo storia anche in Portogallo, Paese che i brasiliani chiamano affettuosamente terrinha.
Durante la terza giornata del Trek si è tenuta anche la visita al Maracanã, perché non si può dire di essere stati a Rio senza aver visto il “Maraca”, come i brasiliani chiamano familiarmente il famosissimo stadio. Il Trek si è concluso nella Città del Samba, con un case study nientemeno che sull’Escola Primeira da Mangueira! Gli studenti hanno avuto la possibilità di vedere e conoscere da vicino il funzionamento dell'industria del carnevale di Rio.
Il Trek è stata insomma un’esperienza unica, non solo per gli studenti del MIT, ma anche per noi di IED Rio. Ne siamo usciti tutti arricchiti, sia dallo scambio che dal Bootcamp, che si è tenuto a seguire.
Abbracciamo l’interdisciplinarietà e il network! Puntiamo alla costruzione di ponti, che partano da qui e si dirigano verso ogni angolo del mondo! IED Rio è inserito nel mondo ma, allo stesso tempo, lo contiene.
Autrice: Roberta de Freitas