Normalmente si parla di “scarsità” per quel principio di marketing volto a creare valore per determinati prodotti e servizi facendo leva sul presupposto che ve ne siano quantità limitate. Esempi eccellenti e recenti riguardano il brand Supreme, che sulla scarsità ha costruito il suo posizionamento esclusivo e sorprendentemente autentico.
In molteplici ambiti, la scarsità non è solo un presupposto persuasivo ma comincia a diventare una realtà oggettiva (dalla scarsità di risorse della circular economy alla scarsità di concentrazione dell’attention economy). Se combinate, la scarsità oggettiva e quella persuasiva rappresentano un’incredibile opportunità progettuale.
Una rivisitazione moderna del “Less is more” non come risultato minimale di un processo creativo, ma come abilità di partire da poco per fare tanto (ed essere per questo richiesto).
È un trend emergente e che arriverà a maturità nei prossimi cinque anni.