La prima sfida per un designer è l’ingresso nel mondo del lavoro e, grazie ai nostri ex studenti, scopriremo com’è andata per loro al momento di compiere questo importante passo. Un articolo imprescindibile per gli studenti che stanno per finire il loro percorso e si apprestano a fare il grande salto.
Le sfide del mondo del lavoro
Davide Gramatica
Se esiste un momento chiave nella vita professionale di un designer è senza dubbio il suo ingresso nel mondo del lavoro. È allora che inizia a mettere in pratica quanto appreso e, attraverso il lavoro come designer, comincia a porsi una lunga serie di domande (e a darsi risposte) in relazione a un contesto frenetico e in continua evoluzione. Quando arriva il momento di inseguire i propri obiettivi, i fattori che possono condizionare il successo sono una buona analisi del contesto e le proprie capacità, oltre a una visione creativa molto personale.
Jaime Álvarez, designer e creatore di Mans Concept Menswear, dà un semplice consiglio da applicare sul piano pratico: “Credo che la cosa fondamentale sia cercare di conciliare la propria proposta creativa e innovativa con una gestione realistica, tenendo i piedi per terra”.
Anche Sheila Casado, designer di moda e cofondatrice di Serge David, sottolinea l’importanza di essere razionali quando si sta per affrontare questo momento: “È necessario essere pazienti, coerenti e avere ben chiaro che tipo di designer si è e a quale tipo di azienda si potrebbe adattare la propria visione delle cose. Nel mondo del lavoro tutto è molto diverso, specialmente il modo in cui si sviluppano le idee e si dà loro forma”.
Italo Marseglia, che come Jaime e Sheila lavora nella moda, analizza così l’ingresso nel mondo professionale: “Quando ci si confronta con il mondo del lavoro per la prima volta si è pieni di energie e di voglia di fare, si crede di essere formati e pronti. La verità è che le lezioni più importanti le riceviamo proprio misurandoci con una professione, mettendo a frutto quanto ci ha trasmesso la scuola. Il mio consiglio è tenere gli occhi ben aperti per poter apprendere più possibile e, soprattutto, essere umili e saper ascoltare”.
Matteo Guarnaccia
Per Davide Gramatica, designer industriale: “Cambiare lavoro spesso e volentieri, soprattutto nella fase post studi, è fondamentale. Una volta che si è tratto tutto ciò che si poteva trarre da una data esperienza è bene cambiare aria, così ci si abitua a essere flessibili”. Una qualità imprescindibile per Barbara Caranza, designer specializzata in restauro e protezione dei beni culturali, che consiglia anche di frequentare corsi post-laurea per specializzarsi, e di cercare di fare esperienze lavorative all’estero.
Carlotta Dasso, designer di gioielli, invita a osservare il contesto: “Nel caos di un mercato del lavoro in cui la domanda è esigente, è necessario essere forti delle proprie competenze e sapere che il talento non è una qualità sufficiente, poiché deve essere supportato da conoscenze, aggiornamento continuo e amore per il proprio lavoro”.
Come possiamo notare, i consigli dei nostri ex studenti dimostrano l’importanza di adottare un atteggiamento prudente, ma allo stesso tempo deciso e intraprendente. Niccolò Bonanni, designer specializzato in mobilità, insiste sulla grande opportunità di imparare cose nuove che rappresenta questa fase della carriera del giovane designer: “Entrare a far parte di una nuova realtà lavorativa ti permette, fin da subito, di metterti in gioco con professionisti che svolgono il mestiere da anni e di imparare molto da loro. È importante far tesoro, con umiltà, dei consigli e delle critiche di chi è più esperto e soprattutto essere curiosi”.
Italo Marseglia
La vertigine provocata dai continui cambiamenti è al centro delle riflessioni di Mayra Sasso, designer specializzata nella progettazione digitale e UX: “È il momento di approfittarne, viviamo in un contesto in continua evoluzione, tutto si sta reinventando e il ruolo del designer è centrale. (…) Chi comincia a lavorare nel mondo del design non deve aver paura dei cambiamenti che avvengono intorno a lui, la resilienza è una qualità fondamentale in questo lavoro”.
Fernanda Carminate, architetto e interior designer, socia dello studio PKB Arquitectura, dà un consiglio ai giovani designer per trovare sempre nuove idee: “Interessarsi a tutto e cercare di vedere il mondo da diversi punti di vista, rendendosi conto che ogni aspetto della quotidianità può essere fonte di ispirazione per chi ha una buona capacità di intuizione”. Carlotta Dasso, invece, sottolinea l’importanza del talento e dell’entusiasmo per i giovani designer: “Le nuove generazioni di designer sono una miniera di idee, progetti e sogni, e devono guardare al futuro”.
Sulla stessa linea, Matteo Guarnaccia, designer specializzato nella produzione digitale, è molto diretto nei suoi consigli ai nuovi designer: “Non fare esattamente quello che ti dicono di fare, spremiti le meningi e datti un obiettivo. Fare qualcosa di nuovo: questo sì che ha senso. Progetta meno, ma progetta meglio”.
Determinazione, flessibilità, creatività e soprattutto un atteggiamento permeabile a ogni tipo di insegnamento sono le qualità considerate necessarie dai nostri ex studenti, oggi rinomati professionisti del mondo del design, che IEDentity ascolta con attenzione, dal momento che la loro esperienza può aiutare i nostri studenti di oggi e quelli che verranno.
Perché il passaggio alla vita lavorativa è un grande salto per tutti e, grazie a queste testimonianze, possiamo affrontarlo tenendo i piedi per terra e usare questa esperienza per crescere.
Autrice: Rosa Moreno Laorga
Foto copertina: Sandra Rueda, Lara Docampo
Dopo aver ultimato il corso di Product Design inizia subito a collaborare con vari studi di Milano, dove ha l’opportunità di lavorare su progetti molto diversi tra loro. Nel 2016 fonda, con Cara Judd, lo studio CARA DAVIDE, dove si occupa di progettazione di oggetti e consulenza per aziende, autoproduzione di oggetti in serie limitate e organizzazione di eventi e mostre dedicati al design.Davide Gramatica
Mayra Sasso da 20 anni lavora in Brasile, nella zona di San Paolo, nel campo delle soluzioni digitali, occupandosi del processo della strategia digitale, e in particolare di design interattivo e user experience. Da sette anni è a capo del reparto User Experience presso GTB, un’azienda del settore delle soluzioni per il mercato automotive. Ha studiato giornalismo e ha conseguito un master in Strategic Design and Innovation presso IED São Paulo. Mayra Sasso
Matteo Guarnaccia è un artista e saggista italiano che si è stabilito a Barcellona. Negli ultimi anni si è specializzato in produzione digitale. Interessato all’arte visiva, sta lavorando a un progetto sulle differenze culturali e sociali analizzate attraverso le sedie. Se Bruno Munari aveva ragione, i contributi creativi derivano dalle esperienze passate e, quanto più possiamo creare associazioni, tanto più potremo produrre. Matteo crede che il design sia uno strumento e il ruolo del designer sia simile a quello del coltellino svizzero.Matteo Guarnaccia
Italo Marseglia conclude i suoi studi in Fashion Design a IED Roma nel 2012 e da allora si misura nella progettazione di collezioni femminili dall’alta moda negli atelier romani, ma anche di prêt-à-porter o pellicceria. Collabora inoltre con numerose istituzioni e musei in Italia e all’estero. Le competenze ottenute grazie a queste esperienze lo portano alla creazione della label Italo Marseglia, che propone una demi-couture. Grazie alla presenza in fiere di settore, in poco più di un anno il marchio sta conoscendo grande sviluppo e un buon successo commerciale.Italo Marseglia