I nostri ex studenti, ormai affermati designer, ci svelano i mezzi per scoprire i cambiamenti che subirà in futuro il ruolo del design. Sfide, opportunità e innovazione saranno le linee guida che ne segneranno l’itinerario nel mondo di domani. Scopri la chiave di lettura di ciò a cui assisteremo negli anni a venire attraverso le testimonianze dei nostri protagonisti.
L’evoluzione del mestiere del designer
Stef Silva
Il design relazionale, il designer come business consultant e gli strumenti per il design di UX (User Experience) sembrano delineare nuove strade che si adattano in maniera flessibile e trasversale alle necessità del mondo futuro, ampliando il campo di azione e proiettando scenari innovativi destinati a svilupparsi in un contesto interconnesso da reti di informazione e di conoscenze.
A Stef Silva, professionista specializzata in design del futuro, i segnali di progresso paiono evidenti: “Basta guardare al ruolo che esercitano i designer all’interno delle imprese. Cominciamo a non essere più l’ultimo anello della catena di produzione e gli ultimi a sederci al tavolo delle decisioni aziendali. Questo è molto significativo e meritato, il design può essere sia pura cosmesi sia un’intera disciplina di trasformazione. Con il design si può dominare, e a possedere il potere per farlo sono le persone che abbinano alla loro creatività un chiaro intento di trasformazione”. Circa l’introduzione del design in ambito aziendale è d’accordo anche Matteo Guarnaccia, designer specializzato nella produzione digitale: “Suppongo che una mente inventiva possa vedere le cose da un punto di vista differente, ed è ciò che cercano gli uomini d’affari”.
Sheila Casado
La stilista Sheila Casado illustra cosa sta accadendo nel suo settore: “Il panorama lavorativo odierno comporta diverse sfide e difficoltà. (…) Bisogna essere sempre più aggiornati sulle tendenze di oggi e preparati a lasciarle andare e a cercare nuove ispirazioni in periodi di tempo molto brevi”. Il tema della mutevolezza dell’ambiente è presente anche nella visione di Matteo Guarnaccia: “Stanno emergendo molto rapidamente nuovi formati di comunicazione e produzione, che cambiano il modo di consumare e di progettare (…) penso, quindi, che sia interessante anche per i designer sapersi adattare a qualsiasi situazione”. Come sottolinea Federigo Gabellieri, art director e creativo specializzato in design editoriale: “Il lavoro di oggi richiede di reinventarsi in tempi brevi, le aziende stesse sono stimolate a strutturarsi diversamente rispetto al passato”.
In questo contesto è necessario ottimizzare le proprie capacità e su questo riflette lo stilista Italo Marseglia: “Vorrei poter trasmettere la consapevolezza che oggi il mondo del lavoro è saturo e che c’è enorme competitività. Bisogna saper ampliare le proprie ‘soft skills’ (competenze trasversali) per poter reggere la competizione e offrire qualcosa in più rispetto a quanto si aspettano il recruiter o il mercato”.
Clara Guerrini
Davide Gramatica, designer industriale, si concentra sull’attuale funzione sociale del design: “Non so se si possa parlare di evoluzione del mestiere, forse si tratta più di una trasformazione che cerca di rincorrere i fortissimi cambiamenti sociali che stiamo vivendo”. E Niccolò Bonanni, specializzato in mobilità, tenta una previsione: “Ci sarà una grande possibilità di diversificare nell’ambito del design interattivo, senza ovviamente tralasciare il valore dell’estetica”.
Non tutti i settori legati alla creatività e al design si evolvono allo stesso ritmo e, ascoltando l’esperienza della nostra ex studentessa, la restauratrice Barbara Caranza, è evidente che nel suo settore esistono delle difficoltà particolari: “Adesso bisogna possedere una laurea, non basta più l’esperienza a bottega. Non lo so sinceramente come si sta evolvendo questo mestiere. Vedo troppa disoccupazione nel settore dei Beni Culturali”.
Carlotta Dasso (Foto 1 e 2: Danila Giancipoli)
Clara Guerrini, stilista, vede oggi una stasi creativa che è in contrasto con questo panorama mutevole: “I settori del design e dell’arte hanno subito notevoli evoluzioni rispetto al passato. Purtroppo si nota come l’aspetto sperimentale, di ricerca e innovazione, sia stato messo da parte per lasciar spazio a un unico obiettivo, quello più concreto, della commercializzazione del prodotto/opera. Personalmente mi risulta difficile leggere questa tendenza in maniera positiva, penso però che questo passaggio storico di ‘stallo’ creativo sia necessario per risvegliare una rivoluzione artistica”.
E Carlotta Dasso, designer specializzata nel mondo del lusso, aggiunge la seguente analisi, in relazione a una deriva che richiede il controllo di vari aspetti del mestiere: “Vivere nella contemporaneità significa saper combinare tutti gli strumenti a nostra disposizione, dalla tecnologia alla manualità, dalla teoria alla pratica. La nostra generazione sperimenta il caos di un’economia complessa, dunque il compito di un designer, che è da sempre quello di concentrarsi sulla possibilità di generare un futuro di bellezza, potrà essere raggiunto solo quando i giovani si libereranno dalla paura e dalla fretta di adeguarsi forzatamente alla ‘smaterializzazione’ del lavoro. La macchina è un incredibile strumento di supporto alla realizzazione di un progetto, ma non può e non deve estinguere la poetica dei lavori manuali”.
Anche Federigo Gabellieri dice la sua sulle capacità necessarie per nuotare in questo panorama in subbuglio, qualità che non tutti i professionisti necessariamente possiedono: “Alcune persone riescono ad adeguarsi perché incuriosite dal cambiamento e dalle possibilità che ne derivano, altre no”.
Il mondo delle imprese e l’utilizzo delle risorse mediante il design thinking, il recupero delle tecniche manuali a fronte di una crescente digitalizzazione o di scenari complessi sono alcune delle previsioni fatte dai protagonisti della nostra evoluzione-rivoluzione del design. Da IEDentity continueremo a riaffermare il nostro impegno rispetto ai designer emergenti, ascoltando, diffondendo e godendo delle loro competenze all’interno della nostra comunità creativa.
Autrice: Rosa Moreno Laorga
Foto copertina: Sandra Rueda, Lara Docampo
Design Strategist focalizzata sul design del futuro, svolge il proprio lavoro con uno sguardo critico alle conseguenze che la tecnologia e il business hanno sulla nostra persona, sulla società e sulla natura. Attualmente lavora in Soulsight, una delle società di consulenza di riferimento nel settore dell’innovazione e del design strategico, dove le sue attività vanno da progetti internazionali di trasformazione culturale alla concettualizzazione di nuove idee per il settore bancario. In questi anni, Stef si è formata in diverse scuole europee come IED Madrid, dove ha studiato Visual Communication e, in seguito, in KaosPilot (Danimarca), Hyper Island (Stoccolma) e H2i Institute (Madrid), ampliando la sua formazione in Digital Strategy, Experience Design e Future Design.Stef Silva
Sheila Casado è designer di moda e cofondatrice della marca Serge David, in cui vengono create collezioni uniche e senza tempo, con un occhio particolarmente attento all’inclusione e alla fluidità di genere. Dopo essersi diplomata presso IED Barcelona, nel 2017 ha conseguito il BA (Hons) Fashion Design, rilasciato dalla Westminster University.Sheila Casado
Clara Guerrini è Fashion Designer, ha lavorato presso il Max Mara Fashion Group, collaborato con Albino Teodoro e attualmente lavora con Antonio Marras. Appassionata di arte in genere, si dedica, in autonomia, a progetti di illustrazione moda e a varie sperimentazioni artistiche che le permettono di scoprire nuovi mezzi di espressioni come la pittura o la fotografia, senza limiti. Clara Guerrini
Fondatrice nel 2016 dell’omonimo marchio di gioielli, Carlotta Dasso è una designer e consulente esterna per aziende operanti nel mondo del lusso. Al momento lavora a Torino, dove gestisce il suo studio di progettazione e showroom e si occupa dello sviluppo delle sue collezioni. Vincitrice nel 2014 del primo premio nella sezione Young talents della seconda edizione dell’Enrico Cirio Talent Award, il suo lavoro ha ricevuto l’attenzione di numerose riviste di settore, come Vogue, Preziosa Magazine, VO-Plus e Jck. Tutti i suoi gioielli sono disegnati e creati a mano nel suo laboratorio torinese. Carlotta Dasso