La sede di IED a Rio de Janeiro occupa un edificio che fa parte della storia culturale non solo della città, ma di tutto il Brasile. Al progetto e al processo di restauro e ridefinizione di questo patrimonio si sta applicando una visione più ampia di sostenibilità, tenendo conto della cultura e del territorio quali fattori fondamentali per preservare “lo spirito del luogo” e mantenendo nel contempo aperte possibilità di l’innovazione e nuove opportunità. Fabio Palma, direttore di IED Brasile, offre una riflessione a partire da questa sfida, interamente pensata dal punto di vista del design.
Cultura del design e ridefinizione del Cassino da Urca
“Nullus locus sine Genio” (Servius)
Ho la fortuna e il privilegio di partecipare a una sfida importantissima: la rivitalizzazione dell’edificio che ha ospitato il Cassino da Urca (l'edificio che dal 1933 al 1946 ha ospitato il casinò di Urca), presso Rio de Janeiro, con la sua riapertura, in questo scenario mitico, come sede di Rio di IED, l’Istituto Europeo di Design.
Quel che voglio fare è raccontare brevemente questa storia di ricostruzione di senso collettivo, nella quale il design funge da vettore di trasformazione. La questione principale da affrontare è che la sostenibilità non può più essere intesa semplicemente come una questione ambientale, economica e sociale. Ci sono altre due componenti fondamentali e interdipendenti da considerare: quella culturale e quella territoriale. Un’azione può anche essere sostenibile in senso tradizionale (cioè, appunto, a livello ambientale, economico e sociale), ma se non è fisicamente integrata con il territorio e la cultura, risulta incompleta.
Nell’ambito del progetto abbiamo realizzato tre grandi gruppi di azioni di sostenibilità, che sono legate alla nostra attività accademico-didattica, al patrimonio materiale e immateriale e, soprattutto, al rapporto con il territorio e con le persone.
Siamo partiti dall'attività didattica. Non potrebbe essere altrimenti per un istituto di formazione. In collaborazione con l’Instituto de Políticas de Transporte & Desenvolvimento (ITDP), abbiamo creato un corso di Mobilità sostenibile e una serie di corsi di Moda etnica e Upcycling, cosa che ci ha permesso di riciclare capi che, a causa di difetti o sovrapproduzione, si sarebbero trasformati in rifiuti. Con ciò, il nostro obiettivo era e rimane quello di cercare di contribuire a trasformare una logica economica di produzione-consumo lineare (produzione-utilizzo-smaltimento) in una logica circolare, in cui il rifiuto diventa materia prima e acquisisce un nuovo valore quando viene reintrodotto nella filiera. Lo abbiamo fatto sia nei nostri corsi sia nelle azioni concrete.
Ogni giorno, naturalmente, promuoviamo la raccolta differenziata dei rifiuti, perfino presso il bar dell’edificio. Abbiamo tuttavia voluto ampliare questo approccio e, pertanto, abbiamo messo a disposizione dell’intero quartiere di Urca e dei suoi oltre 6000 abitanti un’area adibita con cassonetti per la raccolta differenziata, l’unica ufficiale in questa zona.
Abbiamo installato un contenitore per separare, raccogliere e riciclare materiali di base come carta, cartone, plastica e vetro. Il contenitore viene svuotato periodicamente e il suo contenuto viene convogliato verso aziende e cooperative che possono riutilizzare queste risorse. Abbiamo avviato questa iniziativa nel 2016 e, da allora, funziona regolarmente. Ogni mese raccogliamo varie tonnellate di rifiuti, che vengono quindi riciclati.
Credo, tuttavia, che la nostra più grande azione all'insegna della sostenibilità sia quella di restituire alla comunità un edificio storico che rappresenta molto per la cultura brasiliana. Nell’edificio risiede un esempio di riqualificazione e sostenibilità culturale, poiché non solo la sua ristrutturazione avviene secondo criteri di sostenibilità, ma, anziché essere abbandonato, torna a vivere in un’attività in grado di generare lavoro, reddito e benefici culturali.
Riqualificare il Cassino da Urca, in un quartiere legato alla creatività, all’innovazione e all’intrattenimento, significa permettere allo spirito del luogo di continuare a pulsare. Si tratta di un valore immenso che si aggiunge a quello creato dai principi di sostenibilità ambientale.
Naturalmente, il restauro e la gestione della sede centrale di IED comprenderanno criteri ecologici, ambientali e di accessibilità: riciclaggio e riutilizzo dell’acqua piovana, produzione di energia solare, copertura verde e riduzione al minimo dei rifiuti durante la ristrutturazione e, successivamente, nel corso del suo funzionamento. Sarà il primo edificio dichiarato sostenibile in Brasile.
Tuttavia, allo stesso tempo, restituiremo alla città un patrimonio vivo e pulsante, che riattiva un altro cerchio, quello dei legami dell’edificio con il territorio e con le persone che vi abitano, vi lavorano e vi camminano.
Il genius loci è il frutto dei desideri e dell’identità collettiva che le persone imprimono ai territori in cui abitano. L’edificio del Cassino da Urca è una metafora di Rio de Janeiro nel suo complesso: ha accompagnato e contribuito alla sua grandiosità e al suo periodo d’oro negli anni Venti (quando ha ospitato l’Hotel Balneário Urca), Trenta e Quaranta; è stato protagonista dell’evoluzione e della modernizzazione della città negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, quando è stato la sede dell’emittente televisiva TV Tupi.
La ridefinizione del luogo – come metafora di Rio de Janeiro – aspira a rappresentare la culla dell’economia creativa, di cui la città può essere il portabandiera. La sua naturale vocazione è quella di essere un grande laboratorio aperto a designer, artisti, stilisti, sociologi, scienziati, ingegneri, antropologi, artigiani digitali, filosofi e altri professionisti che desiderino partecipare a questo punto di incontro tra aziende e istituzioni pubbliche interessate a investire in nuove idee e nuovi talenti.
Di conseguenza, l’innovazione, che è il nucleo generatore della cultura del design, si concretizza sia nella rivitalizzazione architettonica del Cassino – di cui vengono conservate la volumetria, le facciate e le delicate curve del palcoscenico art déco degli anni Trenta, mentre vengono riuniti stanze, laboratori e spazi moderni e funzionali – sia nella convivialità con il quartiere, sia, infine, spalancando le porte verso il nuovo.
Il concetto di base è quello di “abitare” la storia attraverso la sostenibilità. Nel nuovo edificio non nascondiamo gli elementi che, nel corso degli anni, hanno rappresentato le caratteristiche del patrimonio materiale – l’Hotel Balneário, il Cassino, la TV Tupi e, adesso, IED Rio – a parte la decadenza. Saranno tutti elementi presenti nel nostro progetto e saranno visibili durante i lavori di ristrutturazione e nel corso della vita dell’edificio.
Ai piedi del Morro da Urca, la valorizzazione del genius loci di questo luogo leggendario, che è parte dell’immaginario collettivo brasiliano, continua a trasformare l’intero insieme in un centro di riferimento ed eccellenza del design, dell’economia creativa e della sostenibilità.
La sostenibilità, valore trasversale del design e fondamento essenziale dell’intero processo di innovazione, sarà un elemento caratterizzante dell’edificio e del quartiere, come territorio aggregante e collaborativo.
Attualmente questa storia si sta preparando per un nuovo capitolo che valorizzerà la creatività del XXI secolo attraverso un complesso processo di innovazione, in cui la cultura del design è catalizzatrice di un concetto di sostenibilità nuovo e più completo.
Autore: Fabio Palma

Si è laureato in Scienze della Comunicazione presso l’Università "La Sapienza" di Roma, specializzandosi in Comunicazione Istituzionale e Commerciale, ha conseguito un master in Comunicazione Ambientale e Scientifica presso l’Università Pompeu Fabra di Barcellona e possiede un MBA in Sostenibilità presso l'FGV - Fundação Getulio Vargas di Brasilia. In venti anni di attività professionale, ha ricoperto posizioni strategiche e manageriali in diverse aziende, istituzioni e organizzazioni internazionali, tra cui la Commissione Europea e il WWF. Dal 2006 è stato insegnante, coordinatore e direttore dell’area di Formazione Avanzata presso IED Barcelona. Si è trasferito a Rio de Janeiro nel 2010 per costruire, aprire e gestire la sede di IED Rio de Janeiro. Nel settembre 2018 ha assunto la direzione generale di IED Brasile.Fabio Palma