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Editoriale

  • IEDentity
  • "Under Pressure: una metamorfosi"
  • Numero 10 - 7 Maggio 2019
IEDentity Magazine
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Non vogliamo parlare di sostenibilità! Questa frase è ovviamente una provocazione, soprattutto alla luce degli avvenimenti del 15 marzo (sciopero globale per il clima), che riguardano tutti noi e che hanno reclamato con più forza che mai una risposta politica globale e immediata al cambiamento climatico. Non possiamo più ignorare, infatti, quella che dovrebbe essere ormai da tempo una delle premesse di base di qualsiasi nuovo progetto: la sua sostenibilità ambientale, in termini sia di produzione sia di vita utile.

La sostenibilità è dunque un tema fondamentale, perché non ci troviamo più in presenza dell’incessante cambiamento cui ci hanno abituato i tempi moderni, ma di fronte a qualcosa di più radicale, come ha rilevato puntualmente Ulrich Beck nel suo ultimo saggio, La metamorfosi del mondo (Laterza 2017). In questo libro, il sociologo tedesco si è spinto oltre, affermando che stiamo vivendo una vera e propria “metamorfosi del mondo”, il presente sta scardinando e destabilizzando tutte le certezze che un tempo davano senso alla nostra esistenza, rendendo molto difficile per l’uomo la comprensione della realtà. Perciò, se le vecchie convinzioni non servono più, come possiamo interpretare ciò che ci circonda?

Per Beck, uno degli ambiti in cui si manifesta più chiaramente questo passaggio verso una profonda metamorfosi è il cambiamento climatico, che ha alterato il nostro modo di stare al mondo, di vivere in esso, di pensarlo e di provare a intervenire sulla sua deriva. Abbiamo bisogno, pertanto, di nuovi modi di rapportarci al mondo, di intenderlo come sistema, di vedere le sue relazioni e le conseguenze delle nostre abitudini, creando nuovi spazi d’azione con una coscienza cosmopolita, perché “è il quadro cosmopolita a garantire il successo dell’azione locale”.

A tal fine, è necessario come sempre iniziare a porci domande serie. Mettere in discussione i paradigmi dai quali discendiamo per scardinare le nostre convinzioni e pensare a un novum è sempre un esercizio salutare, diventato ora una necessità impellente. A questo tema è dedicato il primo anno del progetto Under Pressure di IED, che per tre anni presenterà al Salone del Mobile di Milano il lavoro da noi svolto nel campo della sostenibilità ambientale, come dimostrano tanti dipartimenti del gruppo e le iniziative che ciascuna sede attua da anni e che questo numero di IEDentity passa brevemente in rassegna.

In definitiva, non vogliamo parlare di sostenibilità, o meglio vorremmo che arrivasse un giorno in cui non fosse necessario farlo, perché ciò significherebbe che questo tema è stato ormai accettato come condizione indispensabile di qualsiasi progetto e delle nostre abitudini più radicate. Viviamo una metamorfosi che richiede un piano d’emergenza e la necessità di creare nuovi sistemi di pensiero, atteggiamenti quotidiani e l’organizzazione di risorse per trovare la soluzione adeguata e sostenibile a un problema su larga scala e che reclama soluzioni condivise e ambiziose. Poniamoci dunque le giuste domande e affrontiamo queste pressioni con progetti innovativi e la lungimiranza che questo momento esige.

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