Come cambierà la moda nell’era della digitalizzazione? Qual è il confine tra tecnologia e arte nella moda? In che modo le nuove tecnologie e le tecniche digitali stanno rivoluzionando il settore?
Fashion Fabrication Forward Show

- IEDentity
- "Under Pressure: una metamorfosi"
- Numero 10 - 7 Maggio 2019
Fashion Fabrication Forward Show è una performance creativa che mostra le possibilità della moda e della digitalizzazione. Lo spettacolo, presentato durante l’edizione 2019 di The Youth Mobile Festival, nell’ambito del Mobile World Congress, si basa su dieci progetti realizzati con stampa 3D, taglio laser e tecniche digitali.
La performance, curata dall’artista Enrique Perezalba Red, presenta la diversità creativa, concettuale e culturale di dieci studenti selezionati. Con l’ausilio di un supporto documentale, lo show mostra al pubblico le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e la perfetta armonia con cui possono convivere tradizione e digitale. Le proposte presentate esibiscono la distorsione del corpo umano e la sua metamorfosi, esoscheletri che funzionano come estensioni anatomiche, coniugano la natura e diversi riferimenti all’arte, al cinema e alla musica. Temi ricorrenti nell’arte interpretati da una prospettiva nuova e più giovane attraverso tecnologie d’avanguardia.
I progetti sono stati elaborati nell’ambito di un workshop della durata di una settimana in cui gli allievi del master in Fashion Design e del Bachelor of Arts (Hons) in Fashion Design hanno esplorato nuovi sistemi di creazione facendo uso di tecniche di produzione intelligenti. Gli studenti hanno indagato, con il coordinamento di Noumena, Appareil e Lowpoly Wasp, le possibilità della digitalizzazione nella creazione di moda, per trasformare una delle industrie maggiormente inquinanti del pianeta in un modello più etico e sostenibile.
Il workshop, così come il fashion show, si è articolato attorno a tre temi: automazione, computazione e stampa 3D. Tre concetti che secondo Julia Weems, direttrice dell’area Moda di IED Barcellona, rivestiranno grande importanza per lo sviluppo del settore. “Il nostro obiettivo era sperimentare con l’arte e la tecnologia, per trovare applicazioni reali nella moda e possibili soluzioni. Le nuove tecnologie possono offrire uno strumento molto importante, ma non dobbiamo lasciare da parte la visione artistica, artigianale e umana della moda.”
Fashion Fabrication Forward Show
Automotion, il titolo di apertura dello spettacolo, nasce da una ricerca condotta dallo studio di architettura Appareil insieme agli studenti. Per l’occasione è stata realizzata La caja normal (“La cassa normale”), una struttura al cui interno si trova un manichino coperto da un tessuto elastico collegato a 600 fili che, articolandosi individualmente, deformano la tela creando nuovi volumi e linee. Uno strumento esclusivo che nessuno ha ancora utilizzato e che permette, come spiega Edouard Cabay, “di creare una distanza fisica con il prodotto finale, un po’ come succede nel design digitale. È una distanza positiva? Negativa? Lo vedremo. Si tratta di uno strumento aggiuntivo che ci consente di combinare la manipolazione artigianale con quella digitale e migliorare i processi di design”.
La seconda parte dello show, Computation, nasce da un workshop ideato da Noumena, azienda che sviluppa soluzioni per il settore della moda, della robotica e della fabbricazione 3D. Utilizzando un software di architettura e design computazionale, sono stati progettati cartamodelli digitali adattati alle misure dei ballerini, realizzati successivamente con taglio laser. Con questo laboratorio, Aldo Sollazzo, creatore di Noumena, ha spiegato che è possibile realizzare progetti personalizzabili e permettere al designer di scegliere i processi di design più adeguati per la realizzazione. Inoltre, “questo sistema consente di aumentare il grado di complessità del progetto e ne assicura la fattibilità”.
La terza e ultima parte di Fashion Fabrication Forward Show studia le proprietà della stampa 3D, che ha permesso di applicare diverse tecniche per la deformazione del tessuto, trasferire su tessuto nuove stampe e perfino realizzare contorni di modelli plasmabili con il calore. L’esperto in fabbricazione digitale Gianluca Pugliese, di Lowpoly Wasp, afferma che la stampa 3D è già una realtà nell’industria della moda, ma che è necessario studiare e creare nuove applicazioni più accessibili perché questa tecnica “avrà implicazioni molto più ampie nello sviluppo di indumenti e tessuti”.
Durante la fase di progettazione, tutte le tecnologie sono state accostate a tecniche tradizionali, come il moulage, o drappeggio sul manichino. “L’idea di base era fondere i due processi, l’analogico e il digitale, per scoprire le proposte che ne sarebbero scaturite” spiega Pilar Pasamontes, direttrice scientifica dell’area Moda di IED Barcellona, che illustra così la scelta dei processi. Pur con la consapevolezza che c’è ancora tanto da fare affinché il settore della moda possa integrare le tecnologie digitali nella creazione dei disegni, è importante iniziare a formare i futuri designer circa le possibilità offerte da questa integrazione. “Abbiamo voluto rompere gli schemi relativi ai processi di design tradizionali, per permettere agli studenti di applicarli nei futuri progetti e di aprirsi alla tecnologia” conclude Weems.
Autore: Albert Elías Vallcorba
CREDITI, FASHION SHOW
Designer: Aleix Díaz Gallego, Anna Masclans Gibert, Carla Corpas Paret, Giacomo Di Paolo, Laura Pérez Guarro, Mario García Coronado, Sara Rekalde Proaño, Sofia Adell Parramón, Steve Andrei Palma Quirós e Tamara Toby
Performer: Adrian Sanchez López de Coca, Alexandra Valladares Hohn, Carmen Barceló Cartagena, Giacomo Di Paolo, Laura Martínez Martín, María José Valdés Hernández, Marta Gomila Ubero, Mónica Ucha Iglesias, Sarah Jayne Rowlands e Steve Andrei Palma Quirós
Direzione creativa: Enrique Perezalba Red
Tecnologia indossabile: Noumena, Appareil, Lowpoly Wasp
Makeup: Patricia Reyes
Coordinamento: Julia Weems e TaTiana de la Fuente
Fashion consultancy: Julia Weems e Pilar Pasamontes
Prodotto durante il workshop presso la scuola di Design IED Barcellona.
Sponsor: YOMO Mobile World Congress 2019
CREDITI WORKSHOP
Automation: Edouard Cabay e Peter Geelmuyden Magnus (Appareil)
Computation: Aldo Sollazzo ed Eugenio Bettucchi (Noumena)
Fabbricazione (stampa 3D): Gianluca Pugliese (Lowpoly Wasp) e Laura Civetti (Noumena)
Coordinamento: Julia Weems e TaTiana de la Fuente