IED ha portato alla Milano Design Week un progetto, nato dalla collaborazione tra le sedi del network, che riflette sul futuro del nostro pianeta attraverso “100 domande per il domani”. Il progetto si presenta come un’esperienza immersiva volta a sensibilizzare sui temi legati alla sostenibilità sociale e ambientale.
Under Pressure
Una cosa è certa: la sostenibilità ambientale è diventata una delle principali emergenze della nostra società. Costituisce un tema che ha visto numerose varianti nel corso dei decenni, dal riciclaggio al cambiamento dei processi di produzione, da concetti come “responsabilità sociale d’impresa” alla biomimesi, con autori e divulgatori di riferimento del calibro di William McDonough, Michael Braungart, Victor Papanek, Kellie McElhaney, Paul Hawken, Amory Lovins, Hunter Lovins, Janine Benyus e Al Gore, per citarne alcuni.
Questa coscienza del cambiamento e della responsabilità si è, di fatto, amplificata negli ultimi anni, in particolare dopo il bilancio del secolo scorso, poiché è frequente che al tono crepuscolare di un’era faccia seguito la necessità dell’annuncio di un nuovo paradigma. Lo dimostra Massive Changes (2004), il saggio di Bruce Mau che prospetta un cambiamento derivato dalla globalizzazione e da nuovi disastri che segnano la storia. Un cambiamento che reclama nuovi modi di agire e, pertanto, di progettare ciò che ci circonda.
Non sorprende, dunque, che Mau apra il suo libro citando Arnold J. Toynbee, il quale afferma che la nostra epoca “sarà ricordata dalle future generazioni non per essere stata un’epoca di grandi conflitti o grandi invenzioni tecnologiche, ma per essere stata un periodo in cui la società ha pensato per la prima volta che la salvezza sociale del genere umano potesse diventare un obiettivo reale”.
Che cosa ci aspetta allora? Senza dubbio la comparsa di una nuova sensibilità, scaturita dai timori per la sicurezza, per la sostenibilità, per i diritti umani… Non sappiamo ancora come e cosa sarà davvero realizzabile, ma in ogni caso saremo noi a dover costruire questo novum.
Nasce così, all’interno del Gruppo IED, il progetto espositivo “Under Pressure”, con il proposito di arricchire questo dibattito e la consapevolezza di promuovere il ruolo etico della formazione e il suo legame con il territorio e le nuove tecnologie, ridefinendo il nostro rapporto con la natura. È questo l’obiettivo di “100 domande per il domani”, un concorso che ha coinvolto gli studenti della rete IED (in Italia, Spagna e Brasile), per avviare il progetto con quelle domande che ciascuno di noi dovrebbe porsi sul cambiamento climatico e la sostenibilità del nostro passaggio sulla Terra.
È soltanto l’inizio: “Under Pressure” è un progetto di tre anni, la cui prima fase mostra questo carattere interrogativo, seppure orientato verso le misure da attuare. Nella mostra che si è tenuta a Milano durante il Salone del Mobile 2019 è stato possibile contemplare le 100 domande più “urgenti”, provocatorie e originali, per definire insieme le strade per salvare il pianeta.
Il progetto proseguirà nei prossimi due anni, con la creazione di 100 progetti di design basati su un principio: lo sviluppo della società è possibile soltanto se si rispetta il concetto di sostenibilità sociale, economica e ambientale e lo si trasforma nella premessa fondamentale di tutte le nostre azioni quotidiane.
“Under Pressure” è, di fatto, un riflesso della volontà di IED di collocare questa tematica fondamentale al centro del programma educativo, con l’obiettivo di creare un modello di formazione in cui i problemi della sostenibilità siano presenti in tutto il processo di design, dalla ricerca alla distribuzione potenziale.
La mostra si è tenuta presso Loftino, in piena zona Tortona, uno dei principali luoghi di incontro della Design Week. Lo spazio era costituito da un corridoio di piante pensato per creare la sensazione di trovarsi “sotto pressione”. In questo ambiente venivano proiettate le 100 domande, che si muovevano su uno schermo virtuale, proposte in diverse lingue lungo il percorso di visita.
Allo stesso tempo, questo progetto non ha senso senza un vero dibattito; sono pertanto numerosi gli appuntamenti programmati con illustri esperti, tra cui Piero Pelizzaro, Chief Resilience Officer e direttore del progetto “Città resilienti” del comune di Milano, Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, e il fotografo e cineasta Armin Linke.
“Under Pressure” ha il patrocinio di: Ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Comune di Milano; WDO (Organizzazione mondiale del Design); ADI (Associazione per il Disegno Industriale) e Kyoto Club.
Comitato scientifico di “Under Pressure”:
Rossella Bertolazzi, direttrice della Scuola di Arti Visive, IED Milano
Alessandro Chiarato, direttore della Scuola di Design, IED Milano
Laura Negrini, direttrice di IED Roma
Davide Sgalippa, coordinatore del corso di Video Design e co-direttore della Scuola di Arti Visive, IED Milano
TORTONA DESIGN WEEK
Loftino | Opificio 31 | via Tortona 31
9-14 aprile 2019